Ma quanto siete felici di leggerci di nuovo, e con una frequenza che manco quando abbiamo iniziato questa mirabolante avventura ci sognavamo? Tantissimo, io lo so. Soprattutto perché oggi torniamo alle origini e riprendiamo in mano le avventure di Bo e #PoveroMalatoDiFiga. Ma prima di tutto sento la necessità impellente di condividere con voi questa cosa scoperta oggi, mentre bazzicavo tra le infinite opzioni di blogger: le parole che le persone hanno googlato nell'ultima settimana e che hanno permesso loro di trovare il blog.
Vorrei capire questa cosa della Parodi, ma non sono sicura di voler conoscere la risposta. Anzi, sono sicura di non volerla conoscere, ma il fascino indiscutibile che il macabro esercita su di me preme e insiste per una risposta. Del resto non perderei tempo con Dark se non fosse che lo squallido e il cheap, il grezzo e il tamarro, sotto sotto mi attraggono e reprimono in uguale misura.
Vorrei capire questa cosa della Parodi, ma non sono sicura di voler conoscere la risposta. Anzi, sono sicura di non volerla conoscere, ma il fascino indiscutibile che il macabro esercita su di me preme e insiste per una risposta. Del resto non perderei tempo con Dark se non fosse che lo squallido e il cheap, il grezzo e il tamarro, sotto sotto mi attraggono e reprimono in uguale misura.
Come la nostra tenera Bo, che mentre se ne sta a guardare i fuochi d'artificio è vittima di un terribile attacco d'ormone impazzito, causata dal troppo zucchero mangiato: un attimo prima è lì tutta tranquilla con il naso per aria, abbracciata al morosetto con problemi di gestione della rabbia, e quello dopo lo sta trascinando verso la macchina con la chiarissima intenzione di abusare di lui.
Non gli diedi il tempo di finire la frase e premetti la mia bocca con forza sulla sua. Feci scivolare la mano lungo la sua pancia prima di premere duramente il palmo sul cavallo dei suoi jeans. Un basso, soffocato, gemito fece eco nell'auto. Mi allontanai dal nostro caldo abbraccio, armeggiando con le dita sulla sua cintura: il semplice compito divenne una sfida dato il mio nervosismo e l'enorme quantità di zucchero presente nel mio corpo che mi faceva tremare le mani. Sentii crescere la frustrazione, scivolando quindi un po' all'indietro per osservare meglio la fibbia nella luce soffusa.
Non esiste attacco d'ormone peggiore di quello causato da un'eccessiva consumazione di zuccheri, io ve lo dico. State sempre attente, ragazze, perché è un attimo. O meglio, è una caramella di troppo e improvvisamente tutto il vostro controllo svanisce in un rogo di pulsioni incontrollabili. Si riscontra addirittura, in alcuni casi (quello di Bo), un'incremento inumano di forza fisica. Cautela, cautela, cautela. L'attenzione non è mai troppa e noi non vogliamo certo diventare delle putty che la smollano al primo violento che passa ok? Ok. Chiusa la parentesi da campagna sociale, sarebbe logico pensare che #PoveroMalatoDiFiga non si lascia scappare l'occasione per inzuppare il biscottino, no? No.
"Mi piacerebbe tantissimo che tu facessi questo per me." Harry fece una pausa, baciando il dorso della mia mano. "Ma non sentirti come se lo dovessi fare per forza." Aggiunse.La sua risposta mi lasciò comunque leggermente perplessa: magari stava dicendo così solo per farmi sentire meglio. Credo che lui si rese conto della mia titubanza; le sue braccia mi tennero più stretta a sè, le sue labbra toccarono la mia pelle appena sotto l'orecchio."Solo il pensiero delle tue belle labbra avvolte intorno a me mi ha fatto eccitare." Sussurrò in modo sensuale.Mantenne fermi i miei fianchi mentre ruotava i suoi contro i miei. Sussultai sentendo la sua prominente erezione premere contro di me. Il suo pollice sfiorò di nuovo le mie labbra quando mi sorrise. Morsi leggermente il suo dito quando lui lo spinse tra le mie labbra; lo ritrasse, lasciandomi un lungo bacio sulle labbra."Un'altra volta." Sussurrò.Gruppi di persone avevano cominciato a ritornare alle proprie auto, alcune passando tra la nostra e quella parcheggiata accanto. Non avevo davvero pensato a questa cosa: ovviamente non avrei potuto fargli niente qui, che stupida. Era tutta colpa di quel dannato zucchero filato.
DAMN YOU, ZUCCHERO FILATO! Come hai osato farti mangiare e farmi parti l'ormone! Come, maledetto traditore, con che coraggio ti vendono ai bambini?! Cose dell'altro mondo, io proprio non mi capacito. Una droga che, passato il momento di trip ormonale, ti priva di ogni energia e crolli addormentato senza motivo come succede a Bo. E secondo me aveva pure la bavetta, altrimenti leggere "La mia lingua accarezzò le mie labbra, prendendo l'umidità che vi aveva lasciato" non trova un senso logico, ma dubito sia importante. Tra una cosa e l'altra lei lo supplica di rimanere - Signora Heather la senti? -, lui si infila a letto con lei "solo fin quando non ti addormenti" e un limone tira l'altro, sappiamo come vanno queste cose. Infatti si addormenta, Bo, stremata dall'astinenza da zucchero che le ha calato l'ormone. Grazie al cielo c'è il peluche a forma di tartaruga (qualcuno può illuminarmi a riguardo? Ho saltato un capitolo? Ho rimosso come si fa con i traumi?) dove prima si posava il fisico scolpito di #PoveroMalatoDiFiga! A ciascuno il proprio palliativo.
L'alba del nuovo capitolo si apre con una notizia shock: #PoveroMalatoDiFiga torna a combattere. ZAN ZAN ZAN! Non dimentichiamo poi che lui picchia troppo forte per la sua classe di peso, così l'avversario sarà un manzo da centordici chili pronto a spezzargli tutte gli ossicini. Sorvoliamo sul fatto che lui non combatte perché è troppo pericoloso per i suoi avversari e che non c'è una sola ragione valida che possa giustificare il suo ritorno sul ring. La coerenza non è cosa per ficcyne e questa, dobbiamo concederglielo, è l'ape regina delle ficcyne assieme a Danger. Tutto è lecito, tutto è concesso. Tranne il combattimento in sé che è chiaramente illegale, come deduce brillantemente genioBo, esibendosi in una scenata di gelosia che fa incazzare fuori maniera #PoveroMalatoDiFiga dal momento che gli strappa il telefono di mano, chiude la chiamata in corso con persona misteriosa (#Troione sei tu?) e gli lancia lo smartphone in borsa. CEH! Ma sai che se solo osi fare una cosa del genere a me ti ritrovi la sottoscritta attaccata alla gola, impegnata a staccarti la testa a morsi? Ufo, robe ufo, #PoveroMalatoDiFiga sono solidale con te. Al che lui la sbatte contro gli armadiette E LE FA MALE GENTE! Le stringe un braccio e le fa male.
"Cosa c'è che non va in voi donne?" Chiese retoricamente. "E' una mia decisione, non m'interessa se a voi non sta bene!" Gridò Harry.Non ero sicura che se ne fosse accorto, ma mentre gridava aveva istintivamente afferrato il mio avambraccio sinistro. La sua stretta aumentò progressivamente man mano che parlava. Trasalii, rannicchiandomi nella sua stretta; il mio corpo tremava, il dolore pulsava nel mio braccio. Piccoli suoni di disagio lasciarono le mie labbra dischiuse."Mi stai facendo male." Gemetti.La faccia di Harry sbiancò all'improvviso, la sua mano si allontanò mentre lui indietreggiava. Mi tenni stretto il braccio dolorante al petto, la sua presa dura mi aveva fatto provare un senso di bruciore sulla pelle. Solo a quel punto mi resi conto che quelle che avevo appena pronunciato erano esattamente le stesse parole che sua sorella aveva detto al suo fidanzato prima che Harry lo picchiasse, quasi fino alla morte, nel loro giardino sul retro. Solo a quel punto realizzai quanto Harry fosse pericoloso. Avevo provato a guardare oltre il suo comportamento aggressivo, ma quando ci ritrovavamo in certe situazioni aveva ancora problemi a controllare la sua rabbia. E questo mi spaventava."Bo." Cercò di muoversi in avanti.I miei occhi si spalancarono per la paura, la mia schiena premette disperatamente contro gli armadietti cercando di aumentare la distanza tra noi. Ma non ci riuscii. Ero pietrificata al pensiero che avrebbe potuto farmi del male di nuovo."Oh dio, ti prego no....... non di nuovo." Supplicò Harry freneticamente.Il dolore nei suoi occhi mi spezzava il cuore, ma ero troppo spaventata per fare qualunque cosa. Si lasciò cadere sulle ginocchia di fronte a me. Il mio sguardo terrorizzato rimase fermo in avanti, senza che riuscissi a guardare in basso. Sobbalzai, ansimando quando le braccia di Harry si avvolsero intorno alle mie cosce; la sua testa si poggiò sulla mia pancia e lui mi strinse più forte quando sentì la mia riluttanza nei confronti del suo tocco. Stavo tremando.
NIENTE PANICO! Per il sopracitato non sussistere della coerenza, non ha importanza se lei in passato ha spergiurato di non aver paura del suo essere un vampiro violento, né che lui abbia giurato che non sarebbe mai diventato come il padre: mettete via quei sacchetti di carta, iperventilare è del tutto inutile in un universo dove tutto è lecito per amore del phatos. Anche perché tre righe dopo Bo sta già pensando a come confortarlo e si è ben che dimenticata del resto. Che vi avevo detto? Poi lui sta piangendo, figuriamoci se non lo perdona. Gli dice persino che è preoccupata per lui, che non vuole si faccia del male, fottesega le stesse stritolando il braccino un istante prima, dai, siamo seri! Who cares se domani avrà un livido assurdo, e spero vivamente la cosa venga approfondita, e dovrà dire a tutti che è caduta/inciampata o che sta sperimentando un nuovo tipo di massaggio che prevede di percuotersi ripetutamente con un mattone per riattivare e migliorare la circolazione sanguigna! Tanto lui combatte lo stesso. E lei rimane? Si, pronta a calarsi nei panni di cheer-leader prima e crocerossina poi.
Diamo invece un sguardo all'avversario di #PoveroMalatoDiFiga:
"Il ragazzo è un bastardo." Tom scosse la testa disgustato prima di continuare. "E' ben risaputo che picchia a sangue qualunque ragazza con cui gli capita di uscire per una settimana."
Ora pregherei l'autrice di darmi il nome della città dove è ambientata l'ape regina delle ficcyne che la segno sulla mia lista nera, proprio sotto Seattle (dove, È RISAPUTO, succedono le peggio cose soprattutto a chi lavora al Seattle Grace), perché di trovarmi per errore in un posto dove non solo si celebra la peggio storia d'amore del mondo delle fanfiction ma esiste un essere di sesso maschile che mena a sangue le poverette che escono con lui per una settimana (manco quella che alla prima uscita non gliela da, no, dopo una settimana le corca di botte) ecco, no grazie. Inutile dire che salta fuori il movente dello scontro, il tizio in questione ha marchiato (letteralmente, non parliamo di succhiotti) Hayley - che se come me non ricordate chi sia, siamo prontamente informate che si tratta della bella e simpatica tizia conosciuta in discoteca in una delle loro prime uscite, prima che il mancato stupratore facesse casino - con una simpatica cicatrice sulla fronte. #PoveroMalatoDiFiga, siccome non scopa, ecco che si improvvisa paladino della giustizia. MOLTO BENE.
La colpa è sicuramente dello zucchero filato, io ne sono sicura.
Cap. 30 - 31, qui il link all'EFP.