mercoledì 17 aprile 2013

Di fanfiction, grammatiche stuprate e fantasia latitante: quando strusciarsi come anaconde e venire nelle mutande è sinonimo di sesso.

Lo so, lo so. Già stavate disperando per la mancanza che sentite da fine marzo. Ma, non temete, il Tamarro preferito de noatri è tornato. Danger is back, bitches!
Visto che ho messo in soffitta il temiBBBile Giustino per troppo, urge un riassuntino veloce delle precedenti puntate:
  • i nostri si sono strusciati l'un l'altra come anaconde in calore, ma... Niente, lui non le concede di cavalcare il biscione che, mi è giunta voce, si chiami Jerry (speriamo Tom se lo mangi e ci liberi del problema);
  • l'ex suora di clausura, diventata ninfomane in un giorno, è stata quasi violentata dal cattivone di turno per vendetta ma... Il Batman di Stratford (Will, ti chiedo perdono per tutte le volte che ti tirano in questi paragoni. Se puoi, fulminale) la salva giusto in tempo;
Bon, bastano questi due avvenimenti, che tanto non è che succeda chissà che cosa di emozionante e non voglio straziarvi più del lecito.
Da quando frequento Efp, dal lontano 2007 credo, mi sono resa conto che le fyccine non vanno avanti senza costanti colpi di scena e suspense creata ad hoc da autrici incerte e vogliose di una recensione in più, perché, ormai, l'unico scopo sembra esser quello. E la nostra Danger non fa certo eccezione. Avevamo lasciato i novelli fidanzatini di Peynet a tubare come piccioni spennati e giustamente le cose non possono sempre andar bene. Altrimenti come tira avanti questa storia senza alcun senso? Ancora non sappiamo in quali traffici loschi sia coinvolto il temibilissimo signor Pericolo, just sayin', e ci viene sempre ricordato che “non è un caso che io detenga il record della persona con più pettegolezzi in città”.
A parte lo sticazzi d'obbligo che ormai è puntuale più di me, solo io ritengo quantomeno monotono doverci sempre ricordare quanto sia terribile questo pischello pur di farci montare dentro la paura per la sorte della piccola sprovveduta che, nonostante sia sfigata, ha dato una mano enorme alla sorte immischiandosi e non facendosi mai un tegamino di fatti suoi per cena?
Ma vabbe', arriviamo al momento in cui lui insiste nel darle della puttana (ma pure tu! Ancora manco te l'ha data! Aspetta altri due capitoli, dai!) e lei, incredula che la boccuccia di rosa che fino a qualche istante prima le faceva rombare le farfalle nello stomachino, gira i tacchi e se ne va in classe. Si ritrovano, fanno pace, fanno forca a sQuola (loro non ci vanno mai ma anche la nostra traduttrice ha saltato un paio di lezioni di italiano) e... trovano una bomba sotto l'auto. Chuck Norris, mi stai leggendo? Je fai un baffo a Danger nostro! Bum! Saltano fuori dall'auto un attimo prima che questa salti in aria, senza graffi, senza bruciature! MIRACOLO! Nessuno è sconvolto, nessuno ha paura, sono cose che capitano in fondo. Chi non ha mai ricevuto un pacco bomba o due proiettili nello stomaco, così, per sport? CHISSENEFREGA, gente! E infatti prendiamo a limonare come se niente fosse:

Sorridendo, afferrò il mio mento con il suo indice e pollice prima di sollevarlo così che le nostre labbra potessero toccarsi.
Approfondii il bacio e quasi immediatamente i nostri corpi incominciarono a fare pressione uno sull’altro.
Afferrando la mia coscia sinistra, Justin la portò sopra la sua vita facendomi mettere a cavallo sopra di lui. Le sue mani suoi miei fianchi continuando a scontrare le sue labbra contro le mie.
Feci correre le mie mani su e giù per il suo petto, impugnando la sua maglietta nel palmo della mia mano. Le nostre emozioni ci stavano facendo impazzire. Gemendo, Justin leccò il mio labbro inferiore cercando un entrata, la quale fui felice di concedere. Le nostre lingue iniziarono a scontrarsi una contro l’altra.
Strofinandomi contro il corpo sotto il me feci gemere in modo sensuale Justin contro le mie labbra.
Gemetti afferrando con i miei denti il suo labbro inferiore.
Sfiorandomi la schiena con i suoi diti, Justin strinse le mie maniglie dell’amore. Capii che voleva andare oltre a tutto questo, e, per questa volta, non avrei protestato.
Tirando all’orlo della mia maglia, me la portai su fino alla testa prima di riattaccarmi alle sue labbra.
Justin era il prossimo. Rotolammo, così che era lui sopra di me. Si alzò sulle ginocchia e respirando pesantemente, si tolse la maglia di dosso.
Mi morsi il labbro fissandolo prima di afferrare il suo collo per poi portarlo di nuovo sdraiato su di me per un altro bacio.

Signore e signori, fedeli lettori del nostro blog, sta per arrivare #IlMomento, l'attimo eterno di godimento, il lancio dello slip che finisce sempre sul lampadario e l'ingresso nella tana del Bianconiglio. Siamo lì lì e... la porta di spalanca.

Ma, insomma, non si può mai copulare in santa pace, in questo villone. Dai, ci sono tremila stanze e sempre in questa arrivano gli scocciatori. Qui la tensione sessuale cresce e cresce e il nostro Danger sarà prossimo ad un incontro molto ravvicinato con Federica-la-mano-amica per resistere.
E invece no. Non stavolta, almeno.
Per questo voglio riproporvi la gif della scorsa volta: dovete immaginarvela nel leggere la prossima scena, perché io non sono riuscita a togliermela dalla testa mentre scorrevo queste righe. Pronti? Eccola.


[Giustina, abbozzala di far la faccia schifata: quella l'abbiamo noi leggendoti]
E ora proseguite pure. 

Questa volta, non avrei finito lì. Decisi di fare un ulteriore passo avanti.
Facendola distendere, mi posizionai sopra di lei cercando di farla sentire a suo agio lasciando le mie mani accarezzare i lati del suo corpo.
Facendo scendere le mie labbra dalle sue fino al suo collo, iniziai a succhiare leggermente prima di scivolare giù fino al suo petto dove lasciai infiniti baci umidi, i quali la fecero gemere senza controllo.
Facendo scivolare le mani dietro la sua schiena, cercai il gancio del suo reggiseno.
Lo sganciai, le bretelle si rilassarono sulle sue spalle.
Togliendo le mani, la guardai i suoi occhi assicurandomi che stesse bene. Quando si morse il labbro annuendo, premetti le mie labbra contro le sue sussurrando parole di incoraggiamento. “Sei bellissima.” Mormorai prima di far scivolare le bretelle del reggiseno lungo le sue braccia, rilevando il suo petto.
Mi morsi il labbro, non riuscendo più a controllarmi. Mi chinai e posizionai le mie labbra avidamente su uno dei suoi capezzoli. La schiena di Kelsey si inarcò e un gemito fuoriuscì dalle sue invitanti labbra.
Massaggiai l’altro petto, desiderando nient’altro se non di darle piacere. E realizzai che stavo facendo un buon lavoro non appena sentii le sue grida urlare il mio nome.
“Justin …” Sussurrò. Togliendomi, diedi la stessa attenzione all’altro petto.
Rigirandoci, Kelsey rimosse la mia testa dal suo petto, posizionandosi in mezzo alle mie gambe.
Mi morsi il labbro inferiore, le mie mani afferrarono istintivamente i suoi fianchi. “Montami, piccola.” Gemetti.
Non ci penso un secondo che iniziò a strusciare i suoi fianchi contro i miei. Buttai la testa indietro dal piacere.
“Gesù Cristo,” Mormorai guardando Kelsey andare più veloce, il suo petto si muoveva a ritmo. Tutto questo, mi diede un erezione.
Facendo una rotazione con i suoi fianchi, gemetti sentendo il suo corpo sopra di me.
Poco dopo, iniziò a respirare con difficoltà e realizzai che stava per arrivare il suo momento.
“Vuoi che stia io sopra così posso finire?” Sussurrai.
Kelsey, tuttavia, scosse la testa chinandosi e premendo le sue labbra contro le mie.
Gemetti. Amavo quando la ragazza sapeva cosa voleva e Kelsey che si strusciava contro me con tanta voglia. Mi sentii venire.
“Cazzo piccola, un po’ più veloce. Ci siamo quasi.” Sussurrai.
Annuendo, Kelsey iniziò ad ansimare contro il mio collo mentre continuò a muoversi contro il mio cavallo, i suoi diti stringevano le mie spalle.
“Kelsey,” Ansimai, c’eravamo quasi. Potevo sentirlo.
“Justin …” Sussurrò Kelsey. “Oh … mio … Dio …” Strillò nel momento in cui raggiunse l’orgasmo, quasi nello stesso tempo in cui lo raggiunsi io. Il suo corpo cadde sopra il mio, sorpresa e fiera di quello che aveva appena fatto.
Rotolando, mi posizionai sopra di lei. Tolsi i capelli dalla sua faccia. “Sei stata fantastica, piccola…” Catturai le sue labbra in un bacio. “Davvero, davvero, fantastica.” Le diedi un altro bacio prima di distendermi accanto a lei. 

Ha sul serio detto "montami", gente. L'ha detto.
Ma, mentre lui si sente un puledro di razza e tra poco chiederà pure di essere preso al lazo, la nostra verginella vogliosa ha qualche dubbio e crede di essersi reincarnata in Dora l'esploratrice visto come limona duro, tanto da far chiedere al Pericolo numero 1 "Gesù, piccola, quando hai imparato a farlo?" No, non la vuoi la risposta, Giustina, o rimarresti male nello scoprire cosacce pervy mlmlml sulla tua losca fidanzatina.
Il tutto termina con Bieber in versione navigatore GPS: "dai, Kelsey, ci sei quasi, gira a destra, alla rotonda prendi la seconda uscita e te lo trovi sulla sinistra". Vedi che ti incoraggia pure? Non sta facendo un esame o una gara, biberon, Dio mio, non ha bisogno delle cheerleader coi pom-pom.
E lui di nuovo viene, nelle mutande. Ancora, per la seconda volta. E ci risiamo. Te le puoi togliere, eh, non te le ha incollate Muciaccia con la colla vinilica e dubito che questa cerebrolesa abbia fame e lo inghiotta. Sarebbe alquanto macabro, e di sicuro le nostre adepte beliebers accorrerebbero in tuo soccorso, novelle crocerossine arrapate più che mai. E vatti a lavare, Cristo Santo, che fai schifo. Per la seconda volta, niente: nessuna traccia di fazzolettini, salviette igieniche o docce. Nulla, neanche se le toglie, se vogliamo esser sinceri e schifati per bene.
Nota a margine: la nostra crede, per la seconda volta, di aver perso la verginità. Kelsey, se l'hai persa la volta scorsa, non è che l'hai riottenuta coi punti Coop e la perdi di nuovo, sai? Oppure la volta scorsa non l'hai persa e questa sì? Forse dipende dalla quantità di strusciamenti? O da dove viaggiano le manelle birichine del biondino? Ti do una risposta: smettila di far forca a sQuola, vacci e studia anatomia e sessuologia con annessi e connessi, ti imploro. E portaci dietro la tua autrice, su.
La nostra scena si conclude col "ti amo" di turno, di due che si sono conosciuti perché lui è l'assassino e lei la rapita, si sbaciucchiano la sera stessa del rapimento, si strofinano come Swiffer Vileda e solo dopo tre giorni - li ho contati, gente! - si amano. Ovvio, no?
Visto che sono esaurita, e, strano a dirsi, ho una vita da portare avanti, concludo qui, che mica me la toglie Danger di dosso l'ansia da terremoto. Tzè, pischello.

Qui il link all'Efp (capitoli 33-36)

sabato 13 aprile 2013

Cronache acide di una lettrice incazzata: BUT THAT WAS THE TERRIBLE MISTAKE.

Prima di ammettere pubblicamente che si, anche io ho preso la difficile decisione di affrontare l'universo Larry, rinnovo l'invito alle Directioners nostre lettrici (so che ci siete, così come ci sono quelli che votano Berlusconi. Solo che come loro vi vergognate troppo di fare outing!) a segnalare le fanfiction che più vi piacciono e che ritenete ben scritte: non siamo qui a smacchiare giaguari, questo è certo, ma non sta scritto da nessuna parte che l'unico scopo di questo blog sia smerdare brutte ficcyne eh. Anzi, un'inversione di rotta potrebbe essere persino gradevole!
Detto ciò, torniamo alle cose serie. Perché Larry è una cosa seria, addirittura mortale.
Il contesto generale vuole che la crisi mondiale non impedisca alle persone di uscire ogni sera a mangiare al ristorante, altrimenti il bel (plasticato) Louis non avrebbe di che riempirsi la pancia con l'onesto lavoro del cameriere. Sounds good. Però è annoiato da questa sua vita, eh, l'essere precisino, gran lavoratore, non bugiardo. No no no, brutte cose. Ed è pure un cacasotto, perché mentre se ne va per una strada buia e deserta sente dei rumori nei cespugli (maniaci, maniaci ovunque!) e giustamente  da bravo ometto si caga in mano fino a quando non salta fuori che a produrre i misteriosi rumori non è altri che Eleanor, la sua collega di lavoro preferita. Quella che nella realtà se lo scopa, gnam gnam! Qui invece c'ha uno stile da parigina che non ho ben capito cosa significhi e si prodiga in una conversazione che si può riassumere così:
"Come ogni sabato sera è stato un lungo e duro lavoro"
"Eh si, non vedo l'ora di andare a casa"
Letteralmente. Poi si separano, di modo che i rumorini sospetti tra le frasche si ripresentino senza scomodi testimoni. Il nostro Harry infatti sbuca fuori tipo vigile urbano l'unica volta che lasci la macchina in divieto perché devi andare a prendere il pane e non c'è uno straccio di parcheggio, e alla stregua di un esattore delle tasse snocciola nome e cognome del nostro bel moretto dagli occhioni blu che già freme dalla tensione.
"Louis Tomlinson?" Risposta: no, sua nonna.
“Sono Harry, Harry Styles.” rispose il riccio.
“Si e io sono Bond, James Bond. Levati dai coglioni prima che chiami la polizia.”“Hei, tranquillo, non voglio farti del male.”“Hai appena ammesso che mi segui da un pò.”“Sembri delizioso.” c'era qualcosa negl'occhi di Harry, nella sue labbra talmente rosse da essere ben visibili anche al buio, che faceva paura a Louis, terribilmente paura.“Delizioso?”“Delizioso.” confermò Harry e, in pochi secondi, forse anche troppo pochi, Louis se lo trovò a forse anche meno di cinque centimetri.“Cosa vuoi da me?” chiese Louis davvero preoccupato.“Solo...” cominciò a rispondere Harry, fissando il collo di Louis in maniera fin troppo inquietante e non concluse mai quella dannata frase.“Okay, forse non m'importa saperlo, voglio solo tornare a casa.” concluse Louis, spostando Harry con una leggera spinta e ricominciando a camminare. Ma in pochi secondi lo scocciatore era di nuovo di fronte a lui.
Ovviamente. E non serve neanche dirgli, allo scocciatore, che sta effettivamente scocciando; neppure spintonarlo o, più saggiamente, minacciare la provvidenziale chiamata alla polizia: le designate autorità, infatti, non possono aiutarlo. Parola di #HarryLoStalker. O stolker, come scrivono le vere Directioners.
Il secondo capitolo si apre così, con un contributo grafico a cui tutte noi avremmo fatto volentieri a meno. Non perché si tratti di uno sgradevole esemplare di culetto maschile, quanto piuttosto perché il pensiero di una ragazzina che va in cerca di queste immagini è causa di disturbo alla nostra già precaria - in tema di ficcyne - quiete mentale. 
Louis si sveglia con un senso di inquietudine che gli rosicchia le ossa. Del resto non può mica sapere che Harry lo sta spiando dalla terrazza di fronte, no?

Gli piaceva la sua carnagione chiara, ma sicuramente più scura della sua pallida e lattea, gli piaceva la schiena che era da graffiare, il petto magro e quei pettorali che non erano perfetti ma c'erano, le gambe più corte delle sue, ecco, gli piaceva la loro differenza d'altezza e quel fondoschiena, era perfetto, molti dei sogni perversi di Harry erano incentrati su di esso.
Louis entrò nella doccia ed Harry osservò la sua figura mentre si passava la spugna lungo quel corpo che tanto bramava, mentre si lavava e passava le mani tra quei capelli castani, mentre si masturbava, come sempre faceva la mattina in quella doccia. E ad Harry piaceva l'espressione. A lui piaceva il modo in cui chiudeva gli occhi piccoli e blu, si mordeva le labbra e impegnava l'intero viso in un'espressione così eccitata e sessuale. Harry era convinto che quella non fosse un'espressione sensuale, ma sessuale, semplicemente perchè parlava di sesso.Non era solo l'espressione, però, che lo colpiva.I suoi gemiti, il suo respiro irregolare, la sua mano che si muoveva decisa lungo l'asta di quel membro forse anche troppo grosso.In fine, Louis confuse il suo seme con l'acqua, mentre Harry sognava di essere lì con lui; ed uscì dalla doccia, mentre Harry scomparse da quel terrazzino vicino al bagno.
Profondo malessere. L'hanno appena detto al tg, lo giuro, ma è l'espressione perfetta. Il guardone e il masturbatore seriale: fanno già scintille. Inutile dire che è proprio il guardino il cliente che Louis deve servire una volta arrivato al lavoro. Trenta secondi dopo (una riga e mezza) c'è un biondino con gli occhi di cielo che gli chiede di seguirlo e noi sappiamo già che lo farà visto che se c'è una cosa a cui proprio non resistono i protagonisti delle ficcyne sono proprio gli inviti che è meglio declinare senza pensarci su. Il biondo è Niall Horan e conduce il nostro bello "davanti ad una casa silenziosa, in un quartiere silenzioso dal quale Louis non era mai passato, non sapeva neanche dell'esistenza di queste case." TI SI CHE SI FURBO, LOUIS! Quando ovviamente dietro la porta si scopre esserci il nostro guardone, teletrasportatosi (blogger mi segna che è sbagliato, scritto così, a voi risulta?) dal locale in questa casa misteriosa in zerodue, e qui devo chiedervi scusa, perché non avevo realizzato che Louis ha seguito Niall per conoscere un Harry senza capire che si trattasse del nostro Harry, quello creepy! Mea culpa, e mentre mi scuso i due litigano, fino a quando...
Un sorriso malizioso si fece spazio tra le labbra di Harry e questo fece innervosire anche di più Louis che “Cazzo c'è da sorridere?” chiese.
“E' solo che la conversazione era incentrata sull'uso del verbo "venire" e...” Harry scrollò le spalle.
“Sei davvero così stupido?” chiese Louis ma un accenno di risata tradì il suo comportamento freddo.
...fino a quando non cadono le braccia a noi tutte: già si amano e dal momento che Louis acconsente a conoscere il guardone, perché in fondo farlo "non sarebbe poi così orribile", i giochi son fatti. A nulla valgono le giuste osservazioni di Eleanor ("Louis, stai scherzando, vero? Puoi denunciarlo, lo sai? TI SEI FOTTUTO IL CERVELLO? Un ragazzo ti stalkera, ti guarda mentre ti masturbi e tu al posto di denunciarlo, ci esci insieme?”), il guardone a mezzanotte se ne sta fuori dal ristorante. Bello da far mancare il fiato, of course. Si fa portare in un parco. Di notte. Per manina. Ma non è un parco qualunque, è un parco speciale. "Come mai?" chiede Louis, "non te lo voglio dire" risponde Harry, più che disposto a confermare di aver spiato il nostro bello per un lasso di tempo sufficiente a capire tutto della sua vita, della sua sessualità, della sua personalità. Coerenza vuole che Louis prenda e se ne vada alla velocità della luce, ma dove? Alla polizia? Macché. A casa. A riflettere sull'accaduto. Ci riflette così tanto che quando arriva al lavoro ed Eleanor gli comunica che il capo ha venduto tutto per aprire una nuova attività in Francia e lui si trova senza soldi per pagare l'affitto, accetta di andare a stare da Harry. Che non si sa come è presente.

Il suo sguardo si posò su un giornale sul marciapiede. Lo raccolse e la prima pagina portava il titolo “TRE MORTI IN UN PARCO DI LONDRA.”
Louis guardò le foto e... quel parco aveva un'aria così familiare. Sembrava quasi lo stesso in cui lui ed Harry avevano trascorso il loro "primo appuntamento".
Tra i cadaveri, rinvenuta la pazienza di una giovane laureata ventiquattrenne con l'hobby delle fanfiction. 

Il trailer.

Qui il link sull'EFP.

lunedì 8 aprile 2013

Cronache acide di una lettrice incazzata: la più amata ficcyna mlmlmlml.


Se fossi un membro dei One Direction avrei paura delle mie fan. L'abbiamo detto più volte, meglio ribadire una volta ancora.
Non tanto per il loro modo di fare tracotante e arrogante su Twitter, perché in fondo siamo tutti buoni di far la voce grossa quando c'è uno schermo dietro cui nascondere la faccia (e oggi abbiamo pure scoperto che l'arroganza l'hanno imparata proprio dai loro idoli!), quanto piuttosto per la depravazione dilagante che piega la loro immagine pubblica ai capricci e alle fantasie di chi - si presume - dovrebbe solo ascoltarli.
Fratellastri è una raccolta di One Shot a rating rosso (classificazione peraltro sbagliata, è una longfic), dove non solo di nuovo Chroma mi chiede se voglio tradurre la pagina dal francese all'italiano, ma dove sta esplicitamente scritto che se non piace il genere meglio non entrare. Premettendo che a me il genere non piace e giusto una volta ho comprato un libro di racconti di Anaiis Nin (ma per la miseria stiamo parlando di Anaiis Nin), sono venuta a conoscenza di questa storia perché risulta essere tra le più popolari della sezione, sull'EFP. Naviga a quota 1200 recensioni, in continua crescita e di cosa parla? Di sesso.
Rachel Clove aveva 16 anni e viveva a Londra. Era davvero sexy, sia per i ragazzi della sua età che per quelli più grandi. Nessuno, però, aveva mai il coraggio di farsi avanti. Sarà perchè era un po' la secchiona della scuola o perchè tutti avevano paura del suo fratellastro, Harry Styles, diciottenne capitano della squadra di football a scuola.
Come tutte le ficcyne di questo tipo non si perde tempo in introduzioni inutili: chi è lei, chi è lui, quanto fighi sono e già in poche righe si denota un scarsissimo livello grammaticale come i due accenti sbagliati sui "perché" testimoniano. Perché non è la qualità che interessa, evidentemente, alle ragazzine che adorano questo genere di racconti. Meglio togliersi il pensiero da subito e arrivare al sodo senza paura, sviscerando qualcosa di cui non hanno nessuno esperienza al di fuori delle ficcyne che hanno preceduto la loro opera magna di discutibile valore letterario.
Apprendiamo quindi subito che Rachel è infelice perché ama Harry. Il suo fratellastro. Il figlio della donna che suo padre ha sposato. Almeno YeahBuddy89 ha avuto il buon senso di evitare legami di sangue, così che non sia troppo rivoltante leggere della sexy eroina di turno, sedici anni, che "durante la cena qualsiasi mossa Harry facesse, i suoi muscoli guizzavano e [Rachel] si bagnava sempre di più", o che "si sente morire" tutte le volte che lui apre bocca. E qua non è ben chiaro il momento in cui dalla sala da pranzo si ritrova in camera a darsi da fare da sola con penne e matite legate assieme da un elastico. Che oltre ad essere un'immagine che boh (Ciao Bo, quasi mi manchi btw), c'ho il naso così arricciato da non so neppure io cosa, mi sa pure da cosa pericolosissima e zero igienica, dio che schifo, ma voi davvero leggere 'sta roba e piangete se una sera l'EFP non va? Ma solo io avevo genitori che controllavano la mia cronologia se mi vedevano perdere le ore davanti al pc e quando andavo male a scuola mi proibivano di usarlo e ci mettevano una password (che sgamavo nel giro di una settimana) di modo che stessi china sui libri? Ma soprattutto, ero così anomala io da non provare alcun interesse per questo genere di storie? Dove son finite le vecchie fic su Captain Tsubasa che mi han fatto compagnia nell'estate della mia terza media? Doveva il caso vecchio Benji, di cui ho scordato il nome in lingua, finiva sempre con l'innamorarsi della ginnasta di turno ed ero felice come pochi quando dall'odio passavano all'amore e il lieto fine era una limonata innocente? E quelle su Neon Genesis Evangelion, che mi hanno avvicinata al mondo della scrittura amatoriale? Ma voi l'avete mai letto il GGG, tristissime bambine deviate che perdete le ore dietro a questo soft-porn scadente e mal scritto? Ma, ripeto, dove diavolo sono i vostri genitori?
Mettendo da parte la mia mancanza di comprensione, contemporaneamente abbiamo Harry nella sua stanza, scazzatissimo come solo un maschio può essere davanti al pc (che maschi conoscete, voi? Persino #moroso che non è un patito di videogames perde le ore giocando a Candy Crush, diamine!), che si strugge d'amore per la sorellastra pervy che fa le cosacce nella stanza accanto. E che decide che no, non è il caso di fare niente perché lei ha solo sedici anni, è una verginella santarellina e sicuramente non fa brutte cose con penne e matite che poi rimangono sulla scrivania a prender polvere all day long, no? Con punte che si possono rompere in posto dove una punta non dovrebbe MAI rompersi e tappi che possono sfilarsi e rimanere dove un tappo non dovrebbe MAI rimanere.
(Dio, c'ho un raccapriccio che non potete capire e l'idea fissa di più di milleduecento recensioni per questa cosa disgustosa. Sono allibita e non so mica se riesco ad andare oltre il primo capitolo.)
No, non è il caso decide Harry.
Però poi è l'una di notte, non riesce a dormire, fa per andare in bagno e si trova davanti niente popò di meno che la sorellina avvolta in un misero asciugamano che c'ha le caldane ed è più arrapata di Mr. B ad un appuntamento del Bunga Bunga e insomma, vaffanculo i buoni propositi no?
Limoniamocela alla grande.
Scopriamo come la santarellina sia tutto tranne che santarellina, porcellina golosona che non è altro! E poi si, la chicca: matite e penne entrano, tre dita entrano, ma è vergine. Verginissima. C'è persino la pausa per "abituarsi alla presenza". All'abbondanza. Al trionfo di virilità.
Non so bene come spiegare l'assurdità della cosa, questo genere specifico di ficwriter deve sicuramente essere a naturale evoluzione di quelle che sul Cioè si chiedevano se con un limone si rischiasse davvero di restare incinte, ma sicuramente non ho nessuna intenzione di proseguire nella lettura di questa cosa e mi fermo qui.
E come sempre,



Qui il link sull'EFP.

venerdì 5 aprile 2013

Di fanfiction, grammatiche stuprate e fantasia latitante: il favoloso mondo di Larry Stylinson.

Mentre le directioners osteggiano il loro essere la famiglia più bella che ci sia, e io continui a credere che preferirei essere orfana che farne parte e mentre in Italia si dibatte su quale sarà il prossimo Governo e il prossimo Presidente della Repubblica, le dolci e gentili donzelle si scannano tra di loro come neanche nelle gare clandestine tra galli sulla questione "esiste o non esiste il Larry? È giusto o no shipparli?" Per gli ignoranti in materia (beati voi), si tratta della presunta storia di sesso sfrenato e tanto romanticismo tra i poveri Harry Styles (yep, quello di Dark) e Louis Tomlinson di cui EFP strabocca. Ora, visto che Urban Dictionary ha ampiamente dimostrato di sapere di che pasta sono fatte le nostre ciucchettone preferite (qui), ci aiuta anche in questo caso e voila cosa ci dice su Larry Stylinson, un intruglio di nomi che di sicuro non mi farà ribaltare lo stomaco dalla bellezza come nel caso dei Brangelina. Qui sotto un riassuntino facile e veloce per capire come comportarsi con la directioner tipo infoiata di questi due poveretti.


Al momento, ancora non ci è dato sapere se questi due stiano sul serio insieme, se si amino, si ribaltino a vicenda o quant'altro. Quel che si suppone, dal dizionario monolingua direccioner, è che voci di corridoio dicano che qualcuno dice che qualcun'altro ha detto che sia colpa del management che ha paura di sciupare l'immagine degli 1D con il loro coming-out e li costringa a restarsene belli e sofferenti nell'armadio. Ma, sapete com'è, ci sono tante cose che si possono fare anche in uno spazio angusto. E quel che vi mostrerò più sotto, ne è la prova.
Ma prima di creare dissensi, in anteprima mondiale e in esclusiva con Barbara d'Urso, solo per voi, lettori dello scanzonato Dovevo proprio dirlo, habemus proves! Provvidenzialmente commentate dalla directioner tipo, solo per voi.

(si sfiorano le dita, AAAAAAAAAAAA!
OMG, si amano, stanno insieme!!
Sì ai matrimoni gay!! Viva Obama!)

(- OMMIODIO, l'ha baciato sulla bocca!
- Guarda che gli ha sfiorato la guancia!
- Taci, lesbica del cazzo, l'ha baciato sulla bocca, muori, troia!)

 
(Qui è evidente: Harry sta mimando  a Louis ad un
concerto con 20000 directioners infoiate
quello che vuol fare nel backstage e fanno già tutte
le sere, mattine, pomeriggi e notti)

Ora, raccolte le evidence del caso, manco fossimo su CSI, e convinti tutti che ci sia qualcosa di torbido dietro quelle mossette dei nostri pargoli (forse la Massoneria? Messaggi satanici? Nah, pare solo del sano e salutare sesso, folks), vista la straripante enormità delle fyccine a rating iper rosso sui nostri due malcapitati, urge una selezione e, nello sperare che Darwin sia dalla nostra, ne ho scelte per voi alcune dall'alto calibro e dall'italiano perfetto. Non credetemi, mento.
La prima perla rara si intitola Il cugino di mio cugino, che a noi le parentele non piacciono e amiamo accoppiarci in famiglia, tanto cosa vuoi che sia! Certe volte sono di un bigotto che non riesco io per prima a capacitarmi, mi credete? Oibò, ci sono Harry e Louis, cugini entrambi di un tale Josh, che organizza il compleanno a casa, come i bimbi di sette anni con gli amichetti di scuola. Carucci, vè? Mentre Louis è gay dichiarato, il nostro Harry è in preda ai dubbi, “ogni volta che una ragazza mi bacia è come se stessi con un pesce...non mi fa ne caldo né freddo”. Vi starete domandando com'è stare con un pesce, giusto? Ecco, la stessa cosa che mi chiedo io da ieri sera quando l'ho letto. Che vuol dire che sta con un pesce? Lui limona le trote? Va a pesca, tira fuori dall'acqua due scorfani e ci ficca la lingua dentro? Neanche Cicciolina, Dio mio. A conferma dei suoi dubbi esistenziali sta il fatto che “a ginnastica quando ci cambiamo mi metto a guardare i miei compagni”: guardare, ma non toccare, Harry, ripeti con me, tieni giù le manine o te le sego. Ahm, pardon, l'intento forse è quello, già. Ma sapete come si fa a capire se si è omosessuale oppure no? La risposta ce la dà Louis: “Forse dovresti provare a baciare un ragazzo e vedere se provi qualcosa..ovviamente non puoi baciare il primo che passa,devi trovarne uno che ti piaccia almeno fisicamente." La prova del nove, insomma. Invece che ficcare la lingua giù per la gola di sarde e molluschi vari per una visita laringoiatrica, Harry, provaci con un ragazzo. C'avevi mai pensato? E visto che Louis è lì, perché non approfittarne?
Ecco. Riassumiamo velocemente le fasi. Limone-limone-limone. Pranzo. Limone-limone-limone. Uscita di coppia, al cinema (telefilm americani, mi leggete? Ciao, Dawson's creek, ciao, ciao). Limone-limone-limone. Harry nudo. Bam, così, all'improvviso. Da bimbo incerto su cosa voglia nella vita, se voglia far pulsare le vagy o sventrare Louis-barra-bei maschioni, tutto è chiaro.

Gli morsi il labbro e mi piegai per raggiungere il suo membro. Iniziai ad accarezzare la sua intimità,per poi avvicinare la bocca e lasciargli dei piccoli baci. 
Iniziò a gemere. Lo guardai dal basso,aveva gli occhi chiusi e le labbra semiaperte. Presi tutto il suo membro in bocca per poi iniziare a pompare con le guance. Portò le mani tra i miei capelli per darmi il ritmo e cominciò a muovere il bacino sempre più velocemente. 
Dopo alcuni minuti cercò di avvertirmi che stava per venire,ma non mi spostai e,quando raggiunse il massimo del piacere,ingoiai. Mi alzai da terra,con le braghe che mi stringevano per la mia evidente erezione, e lo baciai con passione. "Ti va di continuare?" Chiesi con la voce più roca del solito. 
Per tutta risposta iniziò a spogliarmi e,una volta del tutto nudo,mi fece sdraiare sul letto. Mi fece girai,poi si avvicinò con le labbra al mio sedere e morse e leccò dolcemente le mie natiche. Si inumidì le dita e ne infilò una nella mia apertura. Dopo poco inserì la seconda e,infine,la terza,che mi fece urlare. "Scusa,principessa." 
"Tranquillo."
"Sei pronto?" 
"Si."
Tolse le dita dalla mia apertura e le sostituì con la sua erezione. Restò fermo per un minuti poi iniziò a spingersi piano in me. Cominciammo entrambi a gemere e Harry aumentò la velocità delle spinte. 
Passarono alcuni minuti ed entrambi venimmo,Harry dentro di me e io sulla coperta. 
Uscì delicatamente da me e mi si sdraiò accanto. "A-alla fine sei c-caduto ai miei piedi." 
Scoppiai a ridere e lo strinsi forte "sei un cretino,piccolo." 
"Lo so." 
il mio principe azzurro." 
"E tu la mia principessa isterica,ma mi piaci così." 
Lo baciai dolcemente. 
Restammo abbracciati finché ci addormentammo l'uno belle braccia dell'altro. 

Vorrei sorvolare sul fatto che nelle fyccine, quasi sempre, il più effeminato dei due (perché “gay” è sinonimo di “donnicciola” nelle loro chiorbe malate da troppe letture ardite) venga chiamato “principessa”, “pucci pucci” o vezzeggiativi sdolcinati e fuori luogo, per lasciarvi godere appieno di questa scena hard-barra-tenerella. Fortuna, nostra, vuole che ci manca il "ti amo" di turno, ma dopotutto, dopo tanta violenza all'italiano e tante effusioni picci-picci, non potrei sopportare altro ancora.
Della prossima saltiamo i convenevoli, che tanto ciò che interessa alle pervy mlmlml è solo e soltanto la scena finale. Abbiamo i nostri innamorati che in un pomeriggio di ritorno dal lavoro (o dal cazzeggio, più probabile), si divertono a fare "gli zozzoni" (citazione necessaria e dovuta).

Louis mise una mano intorno al membro pulsante del fidanzato,mentre l’altra gli sfiorava le palle.
-Cosa?-
In realtà aveva capito,voleva solo farlo soffrire.
-L’ho dimenticato,tesoro.-
Louis,contento dell’effetto fatto al fidanzato,sorrise malizioso e prese il suo membro in bocca,cominciando a leccarlo e a fare su e giù. Il ragazzo gemeva e urlava.
-Ah,Ah,Lou,vai,Ah.-
E lui continuava a succhiare a pompinarlo,lo sentiva ingrossarsi nella sua bocca,Harry stava per venire,gli mise una mano sulla testa e lo spinse,come ad aiutarlo nei movimenti. Era quasi venuto,ma Louis lo uscì dalla sua bocca.
-Lou,c-cosa f-fai?-
Lui lo guardò e si avvicinò per baciarlo,poi scendendo cominciò a leccargli tutto il membro,ma non voleva venisse così. Sfrego i due membri tra loro,facendo morire di nuovo Harry. Poi,quando vide che era al culmine,prese di nuovo il suo membro in bocca e succhio,dopo circa dieci secondi,gli venne in bocca,urlando e gemendo il suo nome. Ingoiò tutto senza problemi e fece leccare le labbra al fidanzato,che si sentì liberò e lo girò,rivoltando la scena,così scese al membro di Louis,cominciando a baciargli la punta della sua lunghezza.
-Adesso è il mio turno.
Sorrise malizioso e cominciò a masturbarlo,con rapidi movimenti del polso,il ragazzo gemeva.
-H-Har… S-sto p-per v-venir-re.-
Gemette Louis.
-AH! VAI HARRY,AH,VAI!-
Il ragazzo urlò,spingendo con una mano la testa di Harry e venne,nella sua mano,che lui lecco provocante. Louis lo spinse verso di se e gli sussurrò ‘mi ecciti moltissimo,babe.’.
Ed Harry sorrise,perché era contento di far eccitare così tanto una persona,ma la sua vendetta non era finita,gli infilò il membro in bocca,con molta violenza e facendolo arrivare quasi alla gola dalla sua lunghezza.
-Succhia,puttano!
Gli ordinò Harry.
E Louis non poteva rifiutare,cominciò a succhiare,mentre con una mano stringeva le natiche di Harry e con l’altra si masturbava,godendo. Il riccio gli tolse subito il membro dalla bocca,prima che potesse venire e girò il più grande,mettendolo a gattoni.
-Har… Cosa sta…- Non ebbe il tempo di dire nulla che il membro di Harry lo penetrò,con tutta la sua forza,facendolo urlare di dolore e facendogli cadere una lacrima sul cuscino. Harry cominciò a masturbargli il membro,duro e caldo,per tranquillizzarlo e cominciò a fare veloci movimenti dentro di lui,entrambi godevano e la stanza era piena dei loro gemiti,fin quando Harry ci arrivò. Toccò il suo punto ed entrambi vennero,Louis nella mano di Harry ed Harry dentro Louis.

Al momento sono indecisa tra il ridere per il fatto che costantemente si incitino a vicenda, manco fossero ad una gara podistica o buttarmi sul pavimento della camera a piangere convulsivamente per quel "puttano" che proprio no, non lo tollero.
Ma c'è qualcosa che mi turba, profondamente anche. Questa qui, colei che scrive (no, non posso dire l'autrice, capirete perché, lo so), avrà un'età che si aggira intorno ai quindici anni. E invece che starsene bella bella spaparanzata sul divano a scambiarsi figurine delle Winx o fare alle amiche domande dementi stile Cioè (ma se mi bacia con la lingua rimango incinta?), sta nella sua stanzetta, bella chiusa, immagino (che se entrano i genitori e la trovano a sbavare sulla tastiera poi son cazzi amari), a buttar giù porcate su porcate. Io... Boh, mi rifiuto di commentare ulteriormente, va, che ho l'apoteosi del disgusto (trentatré recensioni, trentatré) che ci attende, una Larry con intrusione di Zayn, aka #IlPakistano, che, si sa, se è pakistano o giù di lì, deve avere le dimensioni di un bel nerone (idea malsana che rimbalza nelle menti delle directioners sparse sul globo terracqueo). Giusto perché fare sesso normalmente è un po' noiosetto ed è giusto sperimentare qualcosa di nuovo ogni tanto, troviamo Harry legato in una doccia stile uomo vitruviano, impalato allegramente e totalmente consenziente, Zayn con un frustino col quale sferza colpi sulla schiena del povero sottomesso di turno, manco stesse andando a cavallo (no, ciccio, la classe e la bellezza di Vronsky non la trovi neanche col binocolo, no. Adoro quella scena, s'è capito?) e Louis che glielo trastulla. Arriviamo quasi all'apice del disgusto quando quest'ultimo se ne esce così: "«Harry, hai un odore buonissimo.» mi disse con voce eccitata. «E la tue erezione è così perfetta. Sento quasi il sangue pulsare all’interno. Così dritta, grossa... arrapante.»" MA... L'allegro chirurgo sta per entrare in scena, tenetevi forte. E non ha il bisturi, nope. Uno davanti e uno dietro, questa è la bella scenetta che si troverebbe la mamma se entrasse malauguratamente in bagno, mentre uno sta appeso e legato al centro. Strani giochetti moderni per pischelli annoiati.
Se avete appena mangiato e state per farlo, vi conviene chiudere. Lo dico per voi, tengo ai vostri commenti e so che stiamo raggiungendo il picco del torbido, roba che neanche nel Kamasutra si trova. A leggere questa fyccina, il tenebroso Christian Grey si suiciderebbe, tant'è inetto a confronto.
Tadan! Doppia penetrazione, oh yeah. Ciù gust is megl che uan.

Mi sentivo spaccarmi in quattro. L’acqua che continuava a scendere, cominciava a scottare, e bagnava i nostri tre corpi ammassati e scossi di eccitazione. Mi stavo quasi bruciando. Louis entrò del tutto. Mi stava penetrando analmente da davanti: aveva un’erezione davvero lunga. Cominciarono a spingere, alternandosi. Ora tutti e tre gemevamo e ansimavamo tremendamente. Stavo godendo come pochi, il dolore era scomparso, provavo solo piacere infinito, immerso in quei due perfetti corpi e in quella nebbia di vapore, mentre l’acqua scrosciava massaggiando la mia pelle. Louis, per darmi maggiori piaceri, cominciò a masturbarmi il sesso. Iniziai ad urlare dal piacere. Infine, al limite, all’apice dell'eccitazione venimmo tutti e tre quasi contemporaneamente. Cominciarono a cambiare il ritmo. Si infilarono dentro di me contemporaneamente, più dentro che poterono. Io urlai il loro nome, loro urlarono il mio, il che non fece che aumentare ancora di più, anche se sembrava impossibile, il piacere dell’orgasmo.

... Harry, caro, nun te crede nessuno se dici che non sentivi male, sai? E dai, a noi puoi dirlo. Tanto più che, da come dici, questi due fanno un baffo a Rocco Siffredi, mister 32, su. Mah, a lui è piaciuto e pure tanto. Io rimango con dei dubbi, eh. A voi l'ardua sentenza.
Ah, quasi dimenticavo. Il tutto si conclude con un lavaggio generale del Vitruvio moderno, non con l'acqua, no, ma con la lingua.
Quel che mi resta è un'ultima domanda. Il nostro povero Harry Styles, impalato e seviziato non da uno, ma da due contemporaneamente, dite che uscirà sulle sue gambe da quella doccia dell'orrore o due punti di sutura farebbero comodo? 
Bim, bum, bam sull'Efp.

(Comunicazioni di servizio:
1) La Chiù del mio ♥ è tornata. Auguratele un welcome home come si deve!
2) Perdonatemi, se potete, dopo questo post. Ma dovevate sapere, cari lettori, dovevate sapere.)



E d'ora in avanti, lettori belli belli, la prossima volta
che vedete questi due qua sopra così,
urlate, come la directioner di turno: