mercoledì 17 aprile 2013

Di fanfiction, grammatiche stuprate e fantasia latitante: quando strusciarsi come anaconde e venire nelle mutande è sinonimo di sesso.

Lo so, lo so. Già stavate disperando per la mancanza che sentite da fine marzo. Ma, non temete, il Tamarro preferito de noatri è tornato. Danger is back, bitches!
Visto che ho messo in soffitta il temiBBBile Giustino per troppo, urge un riassuntino veloce delle precedenti puntate:
  • i nostri si sono strusciati l'un l'altra come anaconde in calore, ma... Niente, lui non le concede di cavalcare il biscione che, mi è giunta voce, si chiami Jerry (speriamo Tom se lo mangi e ci liberi del problema);
  • l'ex suora di clausura, diventata ninfomane in un giorno, è stata quasi violentata dal cattivone di turno per vendetta ma... Il Batman di Stratford (Will, ti chiedo perdono per tutte le volte che ti tirano in questi paragoni. Se puoi, fulminale) la salva giusto in tempo;
Bon, bastano questi due avvenimenti, che tanto non è che succeda chissà che cosa di emozionante e non voglio straziarvi più del lecito.
Da quando frequento Efp, dal lontano 2007 credo, mi sono resa conto che le fyccine non vanno avanti senza costanti colpi di scena e suspense creata ad hoc da autrici incerte e vogliose di una recensione in più, perché, ormai, l'unico scopo sembra esser quello. E la nostra Danger non fa certo eccezione. Avevamo lasciato i novelli fidanzatini di Peynet a tubare come piccioni spennati e giustamente le cose non possono sempre andar bene. Altrimenti come tira avanti questa storia senza alcun senso? Ancora non sappiamo in quali traffici loschi sia coinvolto il temibilissimo signor Pericolo, just sayin', e ci viene sempre ricordato che “non è un caso che io detenga il record della persona con più pettegolezzi in città”.
A parte lo sticazzi d'obbligo che ormai è puntuale più di me, solo io ritengo quantomeno monotono doverci sempre ricordare quanto sia terribile questo pischello pur di farci montare dentro la paura per la sorte della piccola sprovveduta che, nonostante sia sfigata, ha dato una mano enorme alla sorte immischiandosi e non facendosi mai un tegamino di fatti suoi per cena?
Ma vabbe', arriviamo al momento in cui lui insiste nel darle della puttana (ma pure tu! Ancora manco te l'ha data! Aspetta altri due capitoli, dai!) e lei, incredula che la boccuccia di rosa che fino a qualche istante prima le faceva rombare le farfalle nello stomachino, gira i tacchi e se ne va in classe. Si ritrovano, fanno pace, fanno forca a sQuola (loro non ci vanno mai ma anche la nostra traduttrice ha saltato un paio di lezioni di italiano) e... trovano una bomba sotto l'auto. Chuck Norris, mi stai leggendo? Je fai un baffo a Danger nostro! Bum! Saltano fuori dall'auto un attimo prima che questa salti in aria, senza graffi, senza bruciature! MIRACOLO! Nessuno è sconvolto, nessuno ha paura, sono cose che capitano in fondo. Chi non ha mai ricevuto un pacco bomba o due proiettili nello stomaco, così, per sport? CHISSENEFREGA, gente! E infatti prendiamo a limonare come se niente fosse:

Sorridendo, afferrò il mio mento con il suo indice e pollice prima di sollevarlo così che le nostre labbra potessero toccarsi.
Approfondii il bacio e quasi immediatamente i nostri corpi incominciarono a fare pressione uno sull’altro.
Afferrando la mia coscia sinistra, Justin la portò sopra la sua vita facendomi mettere a cavallo sopra di lui. Le sue mani suoi miei fianchi continuando a scontrare le sue labbra contro le mie.
Feci correre le mie mani su e giù per il suo petto, impugnando la sua maglietta nel palmo della mia mano. Le nostre emozioni ci stavano facendo impazzire. Gemendo, Justin leccò il mio labbro inferiore cercando un entrata, la quale fui felice di concedere. Le nostre lingue iniziarono a scontrarsi una contro l’altra.
Strofinandomi contro il corpo sotto il me feci gemere in modo sensuale Justin contro le mie labbra.
Gemetti afferrando con i miei denti il suo labbro inferiore.
Sfiorandomi la schiena con i suoi diti, Justin strinse le mie maniglie dell’amore. Capii che voleva andare oltre a tutto questo, e, per questa volta, non avrei protestato.
Tirando all’orlo della mia maglia, me la portai su fino alla testa prima di riattaccarmi alle sue labbra.
Justin era il prossimo. Rotolammo, così che era lui sopra di me. Si alzò sulle ginocchia e respirando pesantemente, si tolse la maglia di dosso.
Mi morsi il labbro fissandolo prima di afferrare il suo collo per poi portarlo di nuovo sdraiato su di me per un altro bacio.

Signore e signori, fedeli lettori del nostro blog, sta per arrivare #IlMomento, l'attimo eterno di godimento, il lancio dello slip che finisce sempre sul lampadario e l'ingresso nella tana del Bianconiglio. Siamo lì lì e... la porta di spalanca.

Ma, insomma, non si può mai copulare in santa pace, in questo villone. Dai, ci sono tremila stanze e sempre in questa arrivano gli scocciatori. Qui la tensione sessuale cresce e cresce e il nostro Danger sarà prossimo ad un incontro molto ravvicinato con Federica-la-mano-amica per resistere.
E invece no. Non stavolta, almeno.
Per questo voglio riproporvi la gif della scorsa volta: dovete immaginarvela nel leggere la prossima scena, perché io non sono riuscita a togliermela dalla testa mentre scorrevo queste righe. Pronti? Eccola.


[Giustina, abbozzala di far la faccia schifata: quella l'abbiamo noi leggendoti]
E ora proseguite pure. 

Questa volta, non avrei finito lì. Decisi di fare un ulteriore passo avanti.
Facendola distendere, mi posizionai sopra di lei cercando di farla sentire a suo agio lasciando le mie mani accarezzare i lati del suo corpo.
Facendo scendere le mie labbra dalle sue fino al suo collo, iniziai a succhiare leggermente prima di scivolare giù fino al suo petto dove lasciai infiniti baci umidi, i quali la fecero gemere senza controllo.
Facendo scivolare le mani dietro la sua schiena, cercai il gancio del suo reggiseno.
Lo sganciai, le bretelle si rilassarono sulle sue spalle.
Togliendo le mani, la guardai i suoi occhi assicurandomi che stesse bene. Quando si morse il labbro annuendo, premetti le mie labbra contro le sue sussurrando parole di incoraggiamento. “Sei bellissima.” Mormorai prima di far scivolare le bretelle del reggiseno lungo le sue braccia, rilevando il suo petto.
Mi morsi il labbro, non riuscendo più a controllarmi. Mi chinai e posizionai le mie labbra avidamente su uno dei suoi capezzoli. La schiena di Kelsey si inarcò e un gemito fuoriuscì dalle sue invitanti labbra.
Massaggiai l’altro petto, desiderando nient’altro se non di darle piacere. E realizzai che stavo facendo un buon lavoro non appena sentii le sue grida urlare il mio nome.
“Justin …” Sussurrò. Togliendomi, diedi la stessa attenzione all’altro petto.
Rigirandoci, Kelsey rimosse la mia testa dal suo petto, posizionandosi in mezzo alle mie gambe.
Mi morsi il labbro inferiore, le mie mani afferrarono istintivamente i suoi fianchi. “Montami, piccola.” Gemetti.
Non ci penso un secondo che iniziò a strusciare i suoi fianchi contro i miei. Buttai la testa indietro dal piacere.
“Gesù Cristo,” Mormorai guardando Kelsey andare più veloce, il suo petto si muoveva a ritmo. Tutto questo, mi diede un erezione.
Facendo una rotazione con i suoi fianchi, gemetti sentendo il suo corpo sopra di me.
Poco dopo, iniziò a respirare con difficoltà e realizzai che stava per arrivare il suo momento.
“Vuoi che stia io sopra così posso finire?” Sussurrai.
Kelsey, tuttavia, scosse la testa chinandosi e premendo le sue labbra contro le mie.
Gemetti. Amavo quando la ragazza sapeva cosa voleva e Kelsey che si strusciava contro me con tanta voglia. Mi sentii venire.
“Cazzo piccola, un po’ più veloce. Ci siamo quasi.” Sussurrai.
Annuendo, Kelsey iniziò ad ansimare contro il mio collo mentre continuò a muoversi contro il mio cavallo, i suoi diti stringevano le mie spalle.
“Kelsey,” Ansimai, c’eravamo quasi. Potevo sentirlo.
“Justin …” Sussurrò Kelsey. “Oh … mio … Dio …” Strillò nel momento in cui raggiunse l’orgasmo, quasi nello stesso tempo in cui lo raggiunsi io. Il suo corpo cadde sopra il mio, sorpresa e fiera di quello che aveva appena fatto.
Rotolando, mi posizionai sopra di lei. Tolsi i capelli dalla sua faccia. “Sei stata fantastica, piccola…” Catturai le sue labbra in un bacio. “Davvero, davvero, fantastica.” Le diedi un altro bacio prima di distendermi accanto a lei. 

Ha sul serio detto "montami", gente. L'ha detto.
Ma, mentre lui si sente un puledro di razza e tra poco chiederà pure di essere preso al lazo, la nostra verginella vogliosa ha qualche dubbio e crede di essersi reincarnata in Dora l'esploratrice visto come limona duro, tanto da far chiedere al Pericolo numero 1 "Gesù, piccola, quando hai imparato a farlo?" No, non la vuoi la risposta, Giustina, o rimarresti male nello scoprire cosacce pervy mlmlml sulla tua losca fidanzatina.
Il tutto termina con Bieber in versione navigatore GPS: "dai, Kelsey, ci sei quasi, gira a destra, alla rotonda prendi la seconda uscita e te lo trovi sulla sinistra". Vedi che ti incoraggia pure? Non sta facendo un esame o una gara, biberon, Dio mio, non ha bisogno delle cheerleader coi pom-pom.
E lui di nuovo viene, nelle mutande. Ancora, per la seconda volta. E ci risiamo. Te le puoi togliere, eh, non te le ha incollate Muciaccia con la colla vinilica e dubito che questa cerebrolesa abbia fame e lo inghiotta. Sarebbe alquanto macabro, e di sicuro le nostre adepte beliebers accorrerebbero in tuo soccorso, novelle crocerossine arrapate più che mai. E vatti a lavare, Cristo Santo, che fai schifo. Per la seconda volta, niente: nessuna traccia di fazzolettini, salviette igieniche o docce. Nulla, neanche se le toglie, se vogliamo esser sinceri e schifati per bene.
Nota a margine: la nostra crede, per la seconda volta, di aver perso la verginità. Kelsey, se l'hai persa la volta scorsa, non è che l'hai riottenuta coi punti Coop e la perdi di nuovo, sai? Oppure la volta scorsa non l'hai persa e questa sì? Forse dipende dalla quantità di strusciamenti? O da dove viaggiano le manelle birichine del biondino? Ti do una risposta: smettila di far forca a sQuola, vacci e studia anatomia e sessuologia con annessi e connessi, ti imploro. E portaci dietro la tua autrice, su.
La nostra scena si conclude col "ti amo" di turno, di due che si sono conosciuti perché lui è l'assassino e lei la rapita, si sbaciucchiano la sera stessa del rapimento, si strofinano come Swiffer Vileda e solo dopo tre giorni - li ho contati, gente! - si amano. Ovvio, no?
Visto che sono esaurita, e, strano a dirsi, ho una vita da portare avanti, concludo qui, che mica me la toglie Danger di dosso l'ansia da terremoto. Tzè, pischello.

Qui il link all'Efp (capitoli 33-36)

6 commenti:

  1. okay. Vorrei lasciare un commento per lo meno sensato, ma proprio non ci riesco, "quei cavoli di diti" mi hanno letteralmente sconvolto. Letteralmente davvero. Ero in preda alle convulsioni...
    Cee, dovrebbero farti un monumento per la tua intraprendenza, seriously.
    Un super bacio.

    Lu.

    P.S. Rimpiango Dark quasi quasi....
    Ah ah ah. Scherzavo.

    P.S.2. Cos'è che avevo scritto su Giustino? Porello? No perché... me lo rimangio!

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    1. Lo sconvolgimento è compreso e assimilabile al mio.

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  2. Le mutande, le mutande, le mutande, le mutande, le mutande, le mutande, le mutande, le mutande, le mutande, le mutande, le mutande, le mutande, le mutande, le mutande, le mutande, le mutande, le mutande, le mutande, le mutande.
    Continuo a ripetermelo e non sai lo schifo.
    Non so come facciate a leggere queste schifezze.
    Coraggio, ragazze, coraggio, ne avete da vendere!

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  3. Io sto sinceramente rotolando dalle risate...
    E da autrice su EFP, mi chiedo per quale diamine di motivo ste tizie abbiano millemila recensioni mentre io che mi faccio un discreto culo prima di pubblicare, stappo lo champagne quando me ne arriva una.
    E io non scrivo "i diti"

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    1. Inquietante davvero come si premi certe fyccine solo perché sugli 1D o Bieber e si lasci sparire nel mare di Efp storie che sul serio meritano.

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