mercoledì 13 marzo 2013

Cronache acide di una lettrice incazzata, parte II: il limone negato.

Capitolo quattro, dove un appuntamento pare essere preso pari pari da Twilight.
Non fosse che a confronto di Bo persino Bella Swan è un essere umano dalla personalità dominante, le somiglianze si sprecano: ristorantino al porto, angolo riservato, cameriera che getta occhiatacce al #BelTenebroso. Manca solo l'aggressione nel vicolo prima del pasto solitario (nel senso che gli uomini sono troppo uomini per mangiare, o in alternativa sono vampiri e quindi non mangiano e basta, ma la morale è che non mangiano e tanto basta a spiegare il fatto che abbiano lunghe gambe magre mentre io no), ma con un po' di attenzione la si può rinvenire poi.
Ma che succede, Archimede? cit. the big bang theory
Le occhiate della cameriera non sono occhiate della serie "voglio toglierti tutti i vestiti di dosso e fare le brutte cose con te", anzi: grondano della paura DI CHI SA (cosa, poi? Hai ricevuto il marchio nero, per gli amici succhiotto, pure tu? Sei stata ampiamente molestata, pure tu?E manco tu l'hai denunciato? Ma sono tutti scemi in questa fanfiction o uno almeno si salva da questa epidemia di demenza giovanile?), la nostra eroina non riesce neppure a inviare un sms senza farsi sgamare e non si sa come (per quanto le ragioni siano facilmente intuibili) quando lui le chiede se ha paura, il suo piccolo cervello poco utilizzato ha un momento di confusione totale e partorisce una serie di pensieri degni della miglior puntata di Kazzenger di sempre.
Stavo per dire che era una domanda alquanto stupida, ma mi bloccai. Non volevo davvero fargli sapere che mi spaventava a morte. Ero sicura che avrebbe usato quest'informazione a suo già enorme vantaggio. In ogni caso non capivo come non si fosse reso conto dell'effetto intimidatorio che aveva su di me.
Perché è una domanda stupida? Perché è stupido dire che è una domanda stupida? Credi che non si sia capito che sei terrorizzata? KAZZENGER! Non parli, balbetti, nascondi il cellulare dietro il menù e non sei neppure in grado di digitare un sms facendo finta di guardare verso di lui e non vorrai mica farmi credere che a scuola non hai imparato a inviarli guardando verso la cattedra? Perché dovrebbe usare questa informazione contro di te quando, ripeto, è evidente persino alla cameriera che ti stai cagando in mano? KAZZENGER! KAZZENGER! Cosa gli cambia sapere che sei terrorizzata quando è bastato un succhiotto a mandare in cortocircuito l'ombra dell'unico neurone che un tempo avevi e che è giustamente migrato in cerca di cervelli più fertili? TUTTO QUESTO E MOLTO DI PIU' QUESTA SERA A KAZZENGER!
Lo sai perché ti sgama pure mentre programmi di scappare dalla finestrella del bagno e ti aspetta fuori dalla porta del locale mentre manda la cameriera, COLEI CHE SA,  controllarti?
Perché sei stata così terrorizzata tutto il tempo che probabilmente ti sei pisciata addosso e uscirtene con quella che ti scappa la pipì è una scusa che non sta proprio in piedi, ecco perché. Ti sei pure dimenticata il cellulare nella borsa, sulla sedia, quando non si è mai vista una ragazza degna di questo nome che va in bagno senza la borsa. Piagnucoli che non hai nessuno da chiamare. E le tue tre - inutili - amiche? Esiste la polizia, cuoricino mio, se proprio hai capito pure tu che chiamare mammina non servirebbe a molto. Che poi, tu un padre geloso e iperprotettivo non lo hai? Strano, sei un tale cliché che ti mancavano solo questo per stare a posto, visto che poi si scoprirà, grazie alle trasparenze di una maglietta bianca bagnata (originale, indeed) ad hoc, che c'hai tette e pancia piatta meglio di Adriana Lima.
Parliamo poi dei fatto che arrampicarsi nel cesso di un locale, dove notoriamente le finestre spesso sono dei rettangolini di trenta cm per quindici affacciate sui bidoni della spazzatura e non esattamente delle portefinestre spalancate su un cortile dalle aiuole fiorite, non solo è un'attività altamente disgustosa ma anche poco praticabile da una ragazzina che a malapena riesce a sillabare il proprio nome. Composto da una sola sillaba, detto tra noi.
Eppure a fare questo ci riesce, e mentre se ne sta a cavallo di questo pertugio minuscolo come fosse un pony, il #BelTenebroso irrompe nel bagno: "merda!" esclama lei, mentre "il suo sguardo furioso si tramutò velocemente in un ghigno" e lei si rende conto "che tutto ciò era un divertimento per lui. Una caccia."
"L'aria preme" sul suo viso, "incapace di soddisfare le sue richieste", e io mi chiedo se qua non ci sia un plateale errore di traduzione dove un needs a caso è stato tradotto in richieste e non in bisogno, o se proprio anche l'autrice si è fumata una canna di troppo (dicono che Malik spacci, fonte certa su twitter, roba troppo forte per noi comuni mortali) e non ha ben presente il fatto che l'aria non soddisfa richieste ma ti riempie i polmoni e basta. 
Quando poi Bo riesce a precipitare in acqua (New Moon anyone? Bella che si butta dalle scogliere è un ricordo solo mio o qualcuno lo condivide?), il #BelTenebroso improvvisatosi bagnino (e sospetto pure che più avanti gli servirà ogni tipo possibile di brevetto se questa riesce a finire in mare non si sa bene come mentre scappa in un parcheggio. O in un vicolo. Un vicolo affacciato a sbocco diretto sul mare ha senso? Un vicolo con un cancelletto con sbocco diretto sul mare? Non mi capacito della logistica della scena, rinuncio a capirla.) diventa ufficialmente il #PoveroMalatoDiFiga:
"Credo che questa sia la volta in cui ho fatto bagnare più velocemente una ragazza al primo appuntamento."
La peggio battuta che abbia mai letto in una fanfiction dai tempi di Mutanda Kerr che per contro era un nomignolo gegnale.
E al contrario della sottoscritta che avrebbe vomitato seduta stante, Bo geme - GEME - e pensa, scettica, a tutte le cose che ha sentito circa i rapporti di lui col gentil sesso. Ennesimo motivo per cui avrebbe dovuto rifiutare l'appuntamento e mandare calorosamente a fanculo #PoveroMalatoDiFiga e mammina con gli occhi pieni di belle speranze, matrimoni e nipotini con gli occhi di smeraldo. Ma se Bo avesse un cervello non ci sarebbe una storia da raccontare, quindi siamo ad un punto in cui entrambi sono a mollo in acque gelide (e sporche, sono in un porto. Dio che schifo, benzina e pesci morti in ogni dove; per non parlare poi di quei medusoni bianchicci dal diametro di un metro che infestano il porto triestino) e lei si aggrappa a lui per la seconda volta sentendo però, questa volta, di potersi fidare di lui, che non la lascerà affogare. Il marchiatore, il dispensa succhiotti, l'uomo che reclama ragazze come fossero scarpe, il bad boy che ha aggredito e steso un ragazzo in una notte di follia, il giovane uomo che ha fatto di una cameriera COLEI CHE SA E CAPISCE, Harry Styles che tuttavia non si sa ancora essere Harry Styles perché il suo cognome non è stato mai detto ma insomma sto divagando.
Diciamo invece che s'impegna molto per inzuppare il biscotto. A una che scappa dal cesso lurido di un locale io non dedicherei più manco una mezza occhiata, non prima di averla immensa in una vasca piena di acido per disinfettarla a fondo. Considerato poi che non je molla manco un limone di cortesia - Bo, ti ha salvata da annegamento certo, eri così provata dalla corsa che non riuscivi a tenerti a galla, avresti potuto aver la decenza di farti rianimare almeno, no? -, la cosa migliore sarebbe stata lasciarla lì e andarsene con la sua "intimidatoria" macchinona nera. Macchinona nella quale viene di nuova chiusa dentro e nella quale deve aspettare che lui le apra la portiera (e ancora non sta scappando a gambe levate, fioi, perché sa che lui non l'avrebbe lasciata affogare) una volta riconsegnata a quella povera donna passata alla storia come Heather #LaPoveretta.
Fuori casa c'è un classico tentativo di limone post appuntamento, una cosa veramente triste nonché il secondo della serata, e, nonostante Bo continui a rifiutarlo, già s'inizia a intuire la capitolazione imminente (capitolo cinque di quaranta-e-ciappila, stiamo facendo in fretta. Dov'è la fregatura?):
Non ero sicura se intendesse l'appuntamento o il bacio, ma in ogni caso rabbrividii solo al pensiero. Dando un'occhiata al suo viso notai i ricci cominciare ad asciugarsi: era piuttosto carino, almeno finchè non apriva la bocca. Il modo in cui parlava mi faceva accapponare la pelle.
Piuttosto carino, si. Come quell'accetto sbagliato sulla e di "finché", ma non andiamo troppo per il sottile. Siamo di bocca buona qui, AH!
Non conoscessi già il numero infinito di capitoli che ci separano dall'agognato momento, dalla Trivellazione del Giardino Proibito, dall'Esplorazione del Boschetto Segreto, inizierei a desiderare che lei gliela smolli presto così che possa fare tutte le cosacce a cui deve la sua reputazione e passare alla vittima successiva. Così che lo strazio abbia termine.


Qui il link al capitolo 4.

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