Tadan!
Se Dark è la storia più
letta e seguita sugli/sui (perdonatemi, ancora non ho ben chiaro
quale articolo devo usare. Perché l'italiano suggerisce,
giustamente, “sugli”, visto che ciò che segue è un nome
plurale, inglese ok, ma che inizia per vocale, ma le directioners
insistono con “sui”. Ma d'altronde, chi le ascolta e prende per
buono tutto quello che dicono? Ecco, who cares?,
insomma) One Direction, per contro, abbiamo l'equivalente sul biberon
più famoso del pianeta. No, non l'ultimo modello della Chicco, ci
spiace mamme all'ascolto, ma Justin Bieber, lo Shakespeare dei poveri
proveniente dal Canada e, dico io, era meglio se ci restava. Sto
parlando di Danger,
che già il nome ti scoraggia dall'aprire la storia (?). Insomma, i
presupposti ci sono, è su Bieber, il rating è rosso (lettrici di 50
Sfumature di grigio, nero,
rosso, voi non sapete
quante siete porette a volervi far ribaltare come neanche i sedili di
un auto in un drive-in degli anni '50 da Christian Grey e non da uno
di questi qua, amatori folli e sbarazzini) ed è la più popolare del
fandom. Lo ammetto, ma solo perché siete voi, ho francamente un po'
di paura nel leggerla, ma ci si fa coraggio, don't worry.
Ecco,
metto da parte la mia parte Grammar Nazi, ma non del tutto. Mi
prudono già le mani perché ho già individuato ad una prima
occhiata diversi orrori grammaticali, ma passiamoci sopra. Magari
sono distrazioni da traduttrice inesperta. Eh, sì, folks,
siamo di fronte ad un'altra traduzione.
Era
Venerdì notte e ancora una volta, “grazie” alla mia noiosa vita,
non avevo niente da fare se non guardare la televisione, stare al
computer o controllare il mio cellulare numerose volte per vedere se
qualcuno mi avesse scritto un messaggio -- nessuno l’aveva fatto.
Infastidita
e irritata mi alzai e andai nella mia noiosa stanza, ancora una
volta, con niente di meglio da fare.
Ebbene
sì, il cliché
della
povera, piccola fiammiferaia che nessuno si fila e che “grazie”
(che ci azzeccano le virgolette God
only knows!)
alla sua piccola, povera noiosa vita da adolescente rinchiusa in
soffitta da mammà e papà si sente bistrattata dal mondo intero.
Toh, che novità! Studiare e giocare con le Barbie richiedono troppo
sforzo, per cui la nostra piccola pulzella cosa fa? Ella, povera
cara, non può fare ciò che “le persone normali fanno”, perché
i suoi genitori, a quanto pare, da Stalin e Hitler provetti quali
sono, “se venivano
a sapere che facevo cose che altri normali adolescenti facevano,
sarei stata rinchiusa nella mia stanza per settimane (se non di più)
in punizione e ciò significa niente televisione, computer o
telefono”. Ora, c'è da domandarsi se i suoi genitori non siano gli
ultimi di una stirpe di persone sane di cervello, che, osservato il
profilo Twitter delle figlie e giudicato attentamente le amenità che
vanno blaterando in giro, non abbiano ben pensato di far rinsavire le
suddette a suon di ceffoni e sberle che farebbero impallidire
Giovanna Mezzogiorno nell'Ultimo
bacio.
Ma, bon, sono solo dei perversi cristiani, dice la figlia, e non
capiscono di cosa ha bisogno una bimbetta imberbe e quindi la
sbatterebbero al muro come un tappeto persiano impolverato. Tzè,
vecchi babbioni.
Dunque,
dicevamo, invece che starsene in casa bella e brava a guardare la TV,
ripassare per le interrogazioni o giocare con le bambole (tutte
attività più proficue che fissare uno schermo quando sai che
nessuno ti caga di striscio neanche se gliela lanci), la nostra cara
innominata riceve un'illuminazione. D'un tratto, il cellulare morto
fino a qualche istante prima, ha qualche spasmo di vita, lancia tre
messaggi tutti identici da tre mittenti differenti. Udite, udite,
topini: Cenerentola può andare al ballo, tutti sono ammessi.
Preparatasi per la festa e diventata “sensuale” (così dice lei,
oh, io non c'entro nulla!), ammesso che un paio di shorts e un top
striminzito ti facciano sembrare tale, la nostra, in barba alla paura
che i dittatori di cui sopra incutono, parte all'avventura. Ah,
precisazione: dopo la doccia, si sente pulita. E, ci mancava solo che
avessi la muffa e dovevamo disinfestarti. Ma, oibò, bando alle
ciance. La festa del quartiere delle 23:30 non aspetta mica te, su,
muoviti, lagnosa.
Non
fa tre passi che, toh, il fratello minore, tale Denis, l'avverte di
averla vista e lei cosa fa? Da piccola, annoiata, sola e disperata
bambina qual è, decide di minacciarlo: “No se tu non vuoi che
mamma e papà scoprino che guardi i porno”. Ecco. Cercate di
trattenervi, siori e siore, che siamo solo a metà del primo
capitolo. Lo so, se quelli scoprissero che è fuori la segherebbero
in due, ma pensate se scoprissero che, invece che studiare,
#LaPiccolaFiammiferaia si fuma le pagine dei libri coi fattoni della
città. Personalmente, gliene suonerei il triplo rispetto a quelle
che secondo lei merita Denis, aka #IlSegaiolo. Ma, ecco che arriva
alla famosa festa di cui l'autrice si prodiga nel dirci che “tutte
le persone -conoscenti o meno- si stavano già divertendo ballando,
cantando, ridendo, bevendo e la maggior parte fumando”. Oh, che vi
avevo detto sui fattoni?
Kelsey,
detta Kels, la protagonista pare si chiami così (sempre meglio di
Bo, eh), si attacca alla prima bottiglia di birra che le danno e, da
alcolista anonima mancata, la tracanna in un solo sorso. Beh, niente
male per una suora di clausura. Bon, mentre era attaccata alla
bottiglia peggio di Bersani in un pub a scrivere programmi
elettorali, sbuca un tizio, occhi color caramello (eh, sì, hai letto
le 50
sfumature di cui sopra e io ancora mi chiedo che minchia di colore sia e se sia
sano mentalmente chi scrive queste scemenze, ma vabbe', deliri miei),
con gli occhiali da sole (ad una festa di notte. Hello?
AD UNA FESTA DI NOTTE, ALLE 23:30, CON GLI OCCHIALI DA SOLE), che solo
per questo particolare ti dovrebbe venire voglia di urlargli nel muso
un “A' tamarro!” con tanto di sguardo schifato, e lei non solo
non strepita, ma rimane folgorata come San Paolo sulla via di
Damasco: lui se ne esce con un “Ben fatto, piccola” - manco fosse
uno zio alla nipote che ha spento d'un soffio le candeline sulla
torta –, le fa l'occhiolino e la ammutolisce. Ecco,
#LaPiccolaFiammiferaia ha preso fuoco. Mentre questa sbava,
interviene l'amica Carly – oh, i nomi sembrano copiati dal Jersey
Shore a casaccio e forse, visto il tizio con gli occhiali da sole la
sera, è proprio così – e le rivela che... Attimo di sospensione,
musica in crescendo e ansia che ti avvolge. “Quello è Danger.
E’
il ragazzo più discusso qui in città. Ha fatto così tante
stronzate che nessuno sarebbe in grado di immaginare. E' il capo dei
Bulls Pack, la gang”. “Stigrancazzi!” avrebbe dovuto risponderle,
se ci fosse col capo, e invece l'unica cosa che pensa è che il suo
stomaco, saputo di aver appena sbavato inconsciamente sul capo della
banda che governa la città – a sedici anni? Neanche Al Capone era
arrivato a tanto, complimenti Danger – si intreccia. Mah, non l'ho
capito. E qui si conclude il primo atto di quella che, già me lo
sento, sarà la tormentata storia d'amore e sesso sfrenato, con
copule astronomiche e doti non tanto nascoste del piccolo bullo di
periferia, della brava ragazza che viene traviata dal bad
boy
di turno. Vi avverto, se nei prossimi trovo qualche pistola o gira
droga tra dodicenni scoppio in una risata così fragorosa che mi
sentirà anche l'autrice originaria in America o dove caspita sta.
Io, al posto suo, mi nasconderei, by
the way.
Il
secondo capitolo si apre con la nostra fiammiferaia che pare sia
rinsavita, dall'attimo di paresi e intorpidimento che l'aveva colta
alla vista del boss Pericolo e si caga in mano. Preda di un raptus
psicolabile, inizia a girarsi come un'ossessa, impaurita che il
piccolo criminale la agguanti all'improvviso per sgozzarla. Così,
alla qualunque, e perché gli va, in fondo, dice Carly l'amica che la
spinge – no, non sa più camminare dopo averlo conosciuto - “Lui
viene chiamato Danger per un motivo Kelsey”. Ecco, capito?
Walk
away,
stanne alla larga. Scommettiamo che al terzo capitolo, se non in
questo, già appena lo rivede le farfalle le sfrigolano nello
stomachino? Comunque, gli ha parlato e lo ha visto una volta, e già
lo difende. Eh, ma allora te le cerchi. Di fatti, svanita l'amica (in
un buco nero? Il boogeyman?
Non c'è dato saperlo), si precipita dal gruppo di Danger,
#IlTamarroDiPeriferia. Anzi, si apposta dietro un albero e assiste a
un omicidio. Che v'avevo detto? Posso ridere adesso, ok. Comunque, un
capitolo cortissimo, giusto per uccidere un tale di nome Parker che
non aveva dei soldi che doveva al famigerato Danger. Eh, si sa,
Danger è pericoloso. La
scoperta dell'America.
Ciao, Colombo, ciao.
Tralasciando
la parabola iniziale del terzo capitolo in cui #LaPiccolaFiammiferaia
inveisce contro Dio che ha altri piani per lei invece che il
divertimento (fatti suora, la butto lì così), ecco che
#IlTamarroDiPeriferia scorge l'idiota che singhiozza dietro i
cespugli (sei tutta scema, oh. Hanno ucciso uno e tu fai più casino
di un orango tango in calore. Ripeto: te le cerchi), la carica in
spalle e la butta in macchina. No, no, lei non urla, non si divincola
né dice niente. Certo, immaginatevi voi che un tizio, conosciuto
come un boss della mala, se ne esca dal bel niente e vi portasse di
peso in un auto. Perché ribellarsi, no? Lui sa quel che fa, non
succederà niente di male. Ciao, Hitler e Stalin, forse vi siete
sbarazzati della fiammiferaia scema senza prenderla a bastonate. Ah,
quasi dimenticavo, la nostra in auto che fa? Cerca di scappare,
direte voi? No, “lasciai uscire dalla mia bocca un sospiro di
sollievo”. Mi sembra giusto, sì. Non si sa come, questa invece che
sbraitare e implorare la clemenza dell'aguzzino, se ne esca con una
battuta da far cadere i coglioni a terra con un tonfo anche al più
algido tra noi: “io devo davvero tornare a casa. E’ tardi e
quando i miei genitori realizzeranno che sono sgattaiolata fuori
casa, morirò”. La cosa è talmente stupida che anche il
temutissimo Danger glielo fa notare. Insomma, sei stata lanciata
nell'auto di un assassino, che ha appena ucciso un tizio sotto i tuoi
occhi e ti preoccupi di mamma e papà? Fatti curare. Danger, scendila
subito, è una cerebrolesa che ti farà da zerbino. Ora! E qui
termina un altro capitolo, del prossimo al momento ce ne infischiamo,
tanto si sa già, un po' farà la restia ma poi sarà pronta a
donarle tutta se stessa. E sì, i doppisensi sono esattamente voluti.
Qui il link all'Efp.
No, vabbeh.
RispondiEliminaGià dopo le prime righe del capitolo 1 avevo lo stomaco in rivolta e un grandissimo desiderio di scrivere qualcosa che non sarebbe stato all'altezza di quello che hai fatto tu. Non oso immaginare il resto e, siccome sono cattiFa più di Danger, lascio a te il piacere ahahahaha! Che leggerla così è uno spasso e hai fatto davvero un debutto col botto my love.
Peccato solo il temibilissimo Danger-occhi-di-caramello non l'abbia fatta fuori appena l'ha beccata dietro i cespugli.. il divertimento (nostro) sarebbe finito presto, ma per lo meno lo strazio sarebbe finito presto.
Sob!