martedì 19 marzo 2013

Cronache sempre acide di una lettrice quantomeno divertita: I volunteer!



No, non è esattamente così che immagino @LouVelessy nel momento in cui mi ha offerto di sua spontanea volontà una sua creatura. Come tributo. Nella mia personale arena dove non ci sono vincitori but me (and Cee ♥).
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Ok, lo ammetto, è un po' così che l'ho immaginata, non diciamo stupidate. E siccome sono stronza solo in apparenza, le ho pure chiesto se fosse sicura di volersi sottoporre ad un giro sulla ruota della Pubblica Umiliazione e lei ha detto sì. Perché io e la Cee non siamo le uniche masochiste che si sottopongono a torture non necessarie per amore delle Cronache acide e Di fanfiction, grammatiche stuprate e fantasia latitante. C'è gente come noi anche sul fronte opposto ed è giusto accordare loro il favore e la cortesia dell'ottenere esattamente ciò che hanno chiesto. Ergo, bando alle ciance e parliamo di roba seria.
Ocean ha diciotto anni, capelli lunghi e castani, così come gli occhi. Il fisico slanciato, fin troppo, tanto da sembrare a tratti un alberello di quelli secchi. Non che sia scheletrica, ma la pelle si separerà dalle ossa per qualche centimetro di “cosenonmegliodefinite”.
Partiamo dal principio, perché chi ben comincia è a metà dell'operta: Ocean è magra. Strano
L'unica Directioner grassa è Becky, l'ho inventata io con le ragazze del Daydreaming (ciao amori!) e il fandom l'ha snobbata fino alla morte. Probabilmente sono in grado di fiutare l'odore del #TeamHaters anche a km di distanza. O il profumo della qualità, così tristemente snobbata.
Ma stavamo parlando di Ocean, che è normale. Che ha uno strato di cosenonmegliodefinite tra la pelle e le ossa. Io li chiamo muscoli, in genere, ma se tanto mi da tanto le Directioner studiano (per via teorica, la pratica è un'altra cosa) un solo tipo di anatomia quindi i muscoli, questi sconosciuti!
Non è nerd, non è sfigata e non è neppure popolare. Ovviamente ha un difetto: è una Directioner. Di quelle che si mettono i poster in camera nonostante l'età, che stalkerano i loro idoli (aridaje con sta storia degli idoli, parola abusata e travisata oltre ogni immaginazione) su twitter, che vede il fandom come una famiglia (ma i genitori? Non ne avete? Tutte orfane?), che li segue dai tempi di X-Factor (cosa che la rende degna, mentre tutte le altre presunte fan possono bruciare all'inferno - twitter docet) e ha una cotta per Zayn. Er Kebabbaro, per intenderci. Fin qui niente di strano, in realtà. 
Quello che la rende speciale, un'eletta, un possibile bersaglio di cyberbullismo e minacce varie, è il Biglietto con la B maiuscola che possiede. Un Biglietto con la B maiuscola per il Concerto con la C maiuscola. Ma non è corretto, perché lei non va a un concerto: lei va "a vivere un sogno". Da sola, perché le sue amiche neo maggiorenni giustamente stanno nella fase sono troppo indie-hipster-fighetta-rivoluzionaria per stare dietro ad una boyband, ho già dato alle elementari/medie, mobbasta grazie. Quanto triste è andare ad un concerto da soli? Mah. Boh. Bo. (Ehi Bo, scommetto che ti manco un casino!)
Corri Ocean, corri.
E io me la vedo come un piccolo Forrest zoppicante che cerca di scappare alle grinfie del violentissimo #TeamHaters, quando invece hanno solo dato il via libera alla corsa mortale per arrivare sotto al palco e l'urgenza della nostra principessa del mare va enfatizzata con un grassetto a caso. Perché non un caro vecchio corsivo, che è tanto elegante e discreto e accompagna la lettura mentale imprimendo la giusta enfasi alla narrazione?
Non ci è dato saperlo, sta in piena carenza d'ossigeno ma composta (mica è come le bimbeminkia urlanti attorno a lei che saranno senza voce in zerodue visto che dubito fortemente sappiano gridare usando il diaframma al posto della gola, evitando una serie di danni alle corde vocali che manco ve li immaginate, o voi profani della nobile arte del canto!) e non c'ha manco tempo di pensare che ce l'ha fatta che già le luci si spengono e assieme alla musica le esplode il cuore. BAM, morta!
No, just kidding. Il concerto è una tale magia pura che a me lo stesso effetto lo fa solo il concerto per violino di Čajkovskij (#NoČajkovskijNoGrammy, quanti bei ricordi!), ma come si può ben immaginare le possibilità che Čajkovskij possa farmi ciao durante un live sono inesistenti come la possibilità di assistere ad un suo live del resto; mentre invece Ocean è assai più fortunata. Praticamente benedetta.
Qualcuno aveva forse dei dubbi sul fatto che Zayn le facesse ciao? Io no. E ho come il sospetto che finiranno assieme a fare le zozzerie nel camper della band con tanto tanto tanto amore e tante tante tante difficoltà perché da brava Drama Queen riconosco una mia sorella quando ne leggo una. E al di là di tutto è divertente essere cattiva con @LouVelessy ma devo ammettere che la sua sia una ficcyna estremamente gradevole da leggere. Specie se messa a confronto con delle merdate atomiche tipo #Dark, ma non è che ci voglia molto a superare il supremo schifo che rappresenta, in fondo. Dai, non posso essere troppo smaccatamente buona.
E quindi niente, chiaramente Zayn le fa ciao e chiaramente lei è così sopraffatta (si chiama orgasmo mentale questa sensazione, l'ho provata tutte le volte che il glorioso #Nicolò mi ha rivolto la parola o fatto ciao dal piano vasca al lavoro, mentre per un nanosecondo perdeva di vista le ranocchiette a cui insegna a nuotare. Ad oggi vi rassicuro sul fatto che non sono responsabile della morte di nessuna ranocchieta.) che non fa caso al cenno che il Kebabbaro (ma ricordo male io o lo chiamano anche tipo talebano, o afghano, o iraniano o qualcosa di questo tipo?) riserva ad un tizio della security. E io vi prego di tenere a mente che la cosa della Drama Queen, dell'amore tormentato e bla bla bla perché questi sono chiari segni a sostegno della mia teoria eh! (Lo chiamano pakistano, ecco come lo chiamano.) Nel mentre arriviamo alla fine del concerto e la nostra Ocean segue (incautamente, ormai vedo stupratori seriali in ogni dove, sono un marchio delle ficcyne sugli One Direction) un tizio della security che la porta ovviamente nel backstage, dove ci sono le bimbe con il golden ticket, e lei ancora non ha capito. Ho ben capito io, cari miei, io già SO. Non serve neanche pazientare troppo, alla fine.
“Ehi ragazza!” Zayn, l’ultimo abbraccio che le spettava, si soffermò appena nello stringerla a sé “ti ho notata tra la folla e ti ho voluta qui…”
Lui l'ha voluta. E io ve l'avevo detto.
Vi avevo anche detto delle zozzerie sul camper, si si, ricordate? Sta scritto sopra. E lei nel camper ci finisce sul serio dopo aver constatato di persona che gli One Direction mangiano (!), che Harry s'incazza se gli toccano i ricci (!!) e che tutti e cinque la sfottono perché è più apatica di una ciabatta nelle temibili fauci di Kora (il mio labrador di tre mesi. Ciao papuzzetta di casa *w*!) (!!!). E giù di battutine a sfondo sessuale che è proprio un piacere, e lei giù a rassicurare tutti sul fatto che è una Directioner: tranquilla, lo avevamo capito, non sta scritto altro nel primo capitolo in fondo!

“Vieni a sederti vicino a me, su…” Zayn aveva attenzioni particolari per Ocean, fin troppo. “Vuoi dare un morso?” tanto da offrirle un assaggio di pizza, direttamente dalla propria fetta mordicchiata già.
La diciottenne si avvicinò al tavolino, si sedette e scrollò la testa per rispondere alla domanda di Zayn. “Credo che il mio stomaco non reggerebbe… sono un subbuglio d’emozioni cavolo!”
“Evita di mangiare allora, non voglio ripetere l’esperienza dell’altra sera!” Liam, finito di parlare, alzò gli occhi su Zayn e lo guardò in maniera glaciale.
Drama Queen Allert Mode: ON.
Non sentite già puzza di cliché? Io un pochino.
Azzardo un'ipotesi: lui se ne fa una diversa ogni sera, quella della sera precedente ha mangiato la pizza con loro ma era talmente agitata che ha sboccato nel loro preziosissimo tour bus e ora il povero Niall, sensibile agli afrori acidi del vomito, si premura di evitare che il tutto si ripeta.
Ma ovviamente lei è diversa, non solo perché non mangia la pizza. Lei è The Special One e lo sappiamo tutti, e ha persino la faccia tosta di bestemmiare (secondi i criteri della religione directioneriana) facendo notare ai suoi idoli - che prendono in giro le Directioner - che non è carino sfotterle così apertamente. Ai suoi idoli. Alla ragione della sua vita. Non faccio mistero del fatto che considero le Directioner una razza pericolosa e imprevedibile, dai risvolti sempre diversi, ma questa proprio... fossi stata in loro ti avrei spedita giù dal bus con un calcio perché non solo sei in uno stato di catalessi che ripeto, una ciabatta in bocca a Kora è più viva, ma pure contesti? Cerchi grane?
Indeed, altrimenti avresti capito un bel paio di cose e ti saresti evitata di dover firmare un contratto di segretezza per un limone col Kebabbaro e una sveltina mancata perché d'un tratto mi diventi riottosa come tutte le Directioner quando si tratta di passare ai fatti e di abbandonare il terreno sicuro e confortevole della fantasia. Pensavi davvero ti avrebbe offerto solo uno spicchio di pizza?
Ma per l'amore di Dio, hai pure diciotto anni! Bitch, please!
Almeno hai la decenza di ammetterlo mentre sdegnata e confusa inciampi (ma guarda te che caso) in Harry che durante la cena non ha fiatato né ti ha degnata di uno sguardo.
“Tranquillo… la sprovveduta sono io. Ho diciotto anni e penso ancora al mondo delle favole…” scrollò le spalle con aria triste e sospirò, trasformando la propria smorfia di dolore in un sorriso forzato e malinconico.
Manca solo Love Hurts di sottofondo e siamo a cavallo.
Mica dubitavate del mio istinto di Drama Queen? Il drama c'è sempre, probabilmente ho cannato in bomba la controparte maschile che ricade ora (cliché) su Harry Prince Charming. Che se non fosse inglese, sbarbatello, cragnoso e brufoloso gli direi gnam gnam, ma è quello che è e quindi non dico nulla. Forse l'avrei preferito panettiere così come era una volta. MA COMUNQUE! Si parla di alta filosofia, della filologica contrapposizione tra essere e apparire, la principessa del mare riceve un account twitter segreto di cui non potrà mai parlare per via di quel contratto che la vincola al silenzio stampa forever and never e scatta la sfida.
< Mi piacerebbe conoscere qualcuno che non finge d’essere quello che non è. Magari sarebbe anche meglio. >
Il gioco è fatto e forse il resto neppure occorre leggerlo.
Non è la storia della vita, ma c'è da dire che è riuscita a fregarmi come una polla e da brava polla (ricordo ancora che quella della stronza è una facciata, è presumibile io non sia neppure intelligente visto il tempo che spreco in queste cose assolutamente improduttive) ci sono cascata alla grande. Solo per questo è giusto inauguri una nuova rubrica del blog, le Cronache sempre acide di una lettrice quantomeno divertita. Come dire, non sei la mia preferita ma continuerò a leggerti perché sono un delfino curioso.
E adesso vado a mangiarmi le gelatine di frutta che mi sono state promesse in cambio di tutto ciò. Cià


Qui il link sull'EFP.
ps: non mi ha promesso nessuna gelatina di frutta.
ma effettivamente basta così poco per corrompermi, just in case...

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